Cosa vuol dire davvero essere donna

 

 

Cosa vuol dire davvero essere donna

 

Quando penso a cosa significhi essere donna, mille immagini si rincorrono nella mia mente. Vedo le bimbe appena nate, con la pelle in parte coperta dalla vernice caseosa, le vedo nell’acqua del loro primo bagnetto nella nursery della sala parto, le vedo con i loro primi vestitini, profumate e pronte per il seno materno.

 

Vedo mia madre arrivata alla splendida età di 84 anni, oggi tenera e affettuosa, che desidera essere accudita, coccolata, rincuorata, nutrita del mio affetto così come una bimba appena nata. Mia madre così austera, determinata, severa durante la mia adolescenza, mia madre così presente durante i miei studi.

 

Lei che mi ascoltava mentre a voce alta preparavo gli esami. La vedo accanto a mio padre poco affettuosa, indaffarata a prendersi cura più della famiglia prima che di se stessa. Vedo le mie pazienti, quelle fedeli che da trent’anni continuano a venire ai controlli e le vedo attraverso gli occhi dei loro racconti.

 

Di ognuna di loro vedo il cammino, la strada che hanno intrapreso, il percorso che stanno facendo, allora comprendo che essere donna sia un cammino. Si nasce femminucce, si diventa ragazzine, si è figlie, poi a un tratto si è anche donne.

 

Donne si diventa attraverso le esperienze vissute, attraverso “la scuola della vita”. Essere donna significa essere “musa” ispiratrice. Quante canzoni, quanti film, quanti libri, quante poesie abbiamo ispirato. Di noi si è parlato nei secoli. Dai filosofi greci Socrate, Aristotele ed Esiodo, passando attraverso Nietzsche per arrivare al Novecento e al ventesimo secolo.

 

Ognuno di loro con la propria immagine di donna: Socrate che ne offre una visione positiva, Aristotele ed Esiodo che svalutano la figura femminile e Nietzsche che per primo pone l’indicazione riguardo l’opportunità di distinguere tra il femminile e la donna che non solo non coincidono, ma che spesso vengono contrapposti.

 

Ma colui che della donna, a mio avviso, dà la più ampia, chiara, precisa visione è Paracelso (1493-1541) ed è a lui che mi affido nel piacere di condividere “l’essere donna”. E mi stupisco se penso che  nel 1500 avesse una visione così precisa, moderna, integrata e lungimirante.

 

Cosa poteva sapere Paracelso degli ormoni, della chimica del corpo femminile, dell’ipotalamo dove energia e materia costituiscono un unico mondo, dove avviene quello che Freud chiama “il misterioso salto dalla mente al corpo”?

 

Conosceva forse gli ormoni? Quelle molecole misteriose che vengono secrete dall’ipofisi, e che qualche istante prima erano correnti energetiche, onde del mare del femminile. Il femminile, scrive Paracelso, lo devi abbracciare con uno sguardo d’insieme e, continua, puoi comprendere il mondo femminile solo comprendendo l’archetipo della Matrice.

 

“La luna in cielo e la donna in terra ripetono l’eterna danza trasmutativa del cosmo”, appartengono alla stessa legge, agli stessi codici, alla stessa sostanza."

 

 La matrice è l’universo femminile con la sua capacità di creare, di dare forma e di mettere alla luce. La matrice sa cose innate che solo lei possiede, sa cose delle donne che nessun pensiero razionale può esplorare.

 

La donna è matrice, è energia creativa, è parte fondamentale del mondo delle cose naturali (microcosmo), è Terra entro cui si impianta e cresce il seme della vita; è Nutrimento per il seme che accoglie, è Acqua che lo bagna, è Fuoco che lo scalda, è Luce che lo accompagna.

 

Essere donna…

 

 In questa espressione  si riassumono molteplici aspetti dell’universo femminile e l’universo donna, è un tesoro che ognuna di noi deve scoprire. E’ il fiore che deve sbocciare, è il sogno che ognuna di noi deve realizzare è la consapevolezza che domani non sarà uguale ad oggi, che dovremo camminare e camminare ancora 

 

La donna è un fiore che cresce seguendo i ritmi di madre terra, come un fiore sboccia bambina, fiorisce adolescente …  

 

Profuma da adulta, ma appassisce e sfiorisce se non nutrita ed accudita. In ogni donna è nascosto un fiore, cosi come in ogni cosa è celata la luna…  La donna è terra che sa accogliere, nutrire, coltivare e generare un raccolto… sotto le luce soffusa dei cicli lunari.